A chiusura del 2022, come ogni anno, è giusto guardare indietro e chiedersi: com’è andato quest’anno? E, sulla base di questo, cosa ci può riservare il futuro? Nell’articolo del mese ti presentiamo alcuni dati interessanti per il settore ristorazione in questo 2022, buttando un occhio ai trend che si sono già affermati e uno a quelli futuri.
L’ANNO CORRENTE: I TREND
DIGITALE
Come riporta il “Rapporto Osservatorio Ristorazione 2022”, è il digitale ancora una volta il grande protagonista del 2022. Ormai interessa la quasi totalità degli aspetti della nostra vita, e la ristorazione non può certo fare eccezione.
Abbiamo parlato nel corso dell’anno di diverse novità tecnologiche del settore (far ordinare autonomamente il cliente da sito, la gestione e il controllo del locale in cloud, palmari e app per far prendere al cameriere l’ordinazione, totem digitali,…) e in futuro le innovazioni saranno sempre di più.
Non è infatti pensabile oggi fare a meno di digitalizzarsi, anche se sembrerebbe che il settore Horeca sia comunque in ritardo rispetto ad altri settori. Lo spiega il prof. Triani, sociologo e coordinatore didattico del Master in Comunicazione digitale dell’Università di Parma ed organizzatore del corso “Horeca 3.0. Le buone pratiche web e social per alberghi, ristoranti e caffè”.
Il settore recupererà presto il gap digitale? Solo il tempo può dirlo.
Potrebbe farlo se i ristoratori riuscissero a capire che il digitale può essere una risposta all’aumento dei costi di energia e materie prime. Come?
Grazie a:
- supporto nel controllo dei costi
- ottimizzazione del processo di produzione
- elaborazione di Food Cost e Menu Engineering, per evitare sprechi e puntare su piatti “vincenti”
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FIDELIZZAZIONE CLIENTI
Per riuscire a far fiorire la propria attività di ristorazione, la fidelizzazione del cliente ricopre un ruolo sempre più essenziale.
Di fronte al vastissimo numero di ristoranti, fast food, bar, pub, …come farsi scegliere dal cliente? Cliente, aggiungiamo noi, già bombardato da pubblicità dei tuoi concorrenti ed offerte da ogni dove.
Diventerà sempre più difficile trovare nuovi clienti, soprattutto se ci si limita ad aspettarli. Al contrario sarà necessario andare a cercarli e fidelizzarli a sé.
Di fronte a un consumatore sempre più in transito, fluido e digitale la chiave del futuro è la customizzazione della sua esperienza, oltre ad una valida strategia di marketing per legarlo a te.
PREFERENZE
Per customizzare l’esperienza del cliente, è necessario conoscere le sue preferenze. Viene quindi da chiedersi: questa nuova clientela digital, fluida e sempre meno fidelizzata cosa ricerca?
il prof. Traiani non ha dubbi: “Se esiste un pasto simbolo di questo tempo, senz’altro si tratta di un prodotto che oscilla tra due estremi: da un lato è gourmand-goloso, dall’altro è economico. Può sembrare un paradosso, ma rispecchia il momento storico in cui viviamo.”
IL FUTURO DELLA RISTORAZIONE: I TREND 2023
Cosa aspettarsi quindi dall’anno che verrà?
Per la maggior parte si tratta ovviamente di tendenze già sviluppate nel corso degli anni precedenti, ma che si affermeranno ancora di più secondo recenti studi.
Per riassumere in poche parole-chiave: digitale (di cui abbiamo già parlato), salute e sostenibilità, e (ovviamente) la continua crescita del settore delivery.
SALUTE
A causa della pandemia siamo quasi stati costretti a prestare più attenzione alla salute, sia umana che del pianeta.
Si sta sviluppando sempre di più la ricerca di uno stile di vita capace di preservare la salute e l’ambiente, anche attraverso scelte alimentari più sane e in grado di ridurre l’impatto della produzione di cibo sul cambiamento climatico.
A supporto di questo “trend” ci sono i dati dell’Osservatorio del mondo agricolo Enpaia-Censis, che sottolineano come l’83% degli italiani sceglie cosa mangiare ponendo attenzione alla propria salute.
Risultato: aumento del consumo di cibo biologico che secondo il report dell’Osservatorio Sana, presentato durante il Salone internazionale del biologico e del naturale, si attesta come vendite in Italia oltre i 5 miliardi di euro. Negli ultimi 10 anni il mercato del biologico nel nostro Paese sarebbe cresciuto del 131%, sia nel food che nel settore vino.
Aumenta anche l’interesse per il “km zero”, simbolo della riduzione di sprechi e inquinamento, che approfondiremo nel prossimo capitolo.
SOSTENIBILITÀ
Tema strettamente legato a quello della salute, l’aspetto della sostenibilità di quanto mangiamo è sempre più ricercato nei consumatori italiani e del mondo.
Come emerso durante l’appuntamento dedicato al settore food di Wired Trends 2023 (evento di Wired Italia sulle previsione e le tendenze dell’anno che verrà):
“C’è un ritorno al passato, alla ricerca delle filiere corte. Se tu puoi comprare dove vuoi allora il processo è quasi indifferente, se devi pensare in ragione del farm to fork e della riduzione del carbon footprint devi imparare a lavorare con modelli di approvvigionamento più discontinui, per quanto prossimi. Quindi anche i tempi ciclo delle macchine sono molto diversi rispetto a prima. Si pensava solo alla massive production, mentre ora si valorizzano cicli ottimizzati anche piccoli rispetto ai grandi” queste le parole di Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma.
Sempre secondo l’Osservatorio del mondo agricolo Enpaia-Censis, gli italiani che acquistano prodotti a chilometro zero sono circa l’80,5%. La motivazione è da ricondurre al desiderio di supportare le realtà locali e non acquistare prodotti che, mediante il loro trasporto, producono emissioni inquinanti.
Così come per la spesa, anche nei ristoranti dovrebbe crescere l’interesse per i prodotti più sostenibili, quelli locali, che rispettino il pianeta e i lavoratori.
Allo stesso tempo attenzione anche al packaging, con la plastica che è sempre meno gradita.
Da ridurre anche il fenomeno dello spreco di cibo: il report Enpaia-Censis segnala che quasi il 94% degli italiani oggi riutilizza il cibo avanzato da pranzi o cene, in un’ottica di riduzione degli sprechi alimentari. Potrebbe in questo senso essere utile un controllo in più sulla scadenza dei tuoi prodotti.
IL FOOD DELIVERY
Ebbene sì: anche per il 2023 il food delivery si conferma tra le tendenze dominanti.
Il periodo pandemico ci ha infatti fatto scoprire la comodità di goderci i nostri piatti preferiti direttamente a casa, fino a diventare un’abitudine. Il ricorso al delivery è aumentato rispetto all’epoca pre-Covid del 70%.
Il ricorso al food delivery quindi non sembra calare, confermando l’assoluta necessità per i ristoranti di dotarsi di questo servizio ormai essenziale.
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Questi i trend che gli studi prevedono per il 2023 per il settore ristorazione. In una cosa possiamo aiutarti: la digitalizzazione della tua attività!
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